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Visualizzazione dei post da 2023

Coscienza, gioco, linguaggio: suggestioni dalla lettura di La fonte nascosta di Mark Solms

La lettura di La fonte nascosta. Un viaggio alle origini della coscienza dello psicoanalista e neuropsicologo sudafricano Mark Solms ( pubblicato da Adelphi qualche mese fa ) è estremamente interessante perché conduce il lettore alla scoperta delle strutture cerebrali coinvolte nel funzionamento di quella cosa contemporaneamente straordinaria e per noi esseri umani quotidiana e banale: il senso dell’io, la coscienza. Nessuna persona mette in dubbio la realtà della propria autocoscienza, ma se cerchiamo di capire come essa abbia origine dai meccanismi che costituiscono il nostro essere biologico ci troviamo di fronte ad una parete che finora nessuno è riuscito a scalare. Le soluzioni portate dalla filosofia parlano di una dualità a partire da Cartesio ( res cogitans e res extensa ) fino ad arrivare a Freud, che pure ambiva a spiegare i meccanismi mentali tramite la fisiologia ma consapevole di non avere i sufficienti mezzi. Oggi grazie alle apparecchiature che ci consentono di mappa

Non solo architetti e oracoli: il nuovo libro di Gino Roncaglia

Nel nuovo libro appena pubblicato da Laterza, L’architetto e l’oracolo. Forme digitali del sapere da Wikipedia a ChatGPT , Gino Roncaglia (docente di Editoria digitale, Informatica umanistica e Filosofia dell’informazione presso l’Università Roma Tre) riparte da un suo precedente fortunato testo: La quarta rivoluzione dove esaminava la storia del libro, in particolare osservando pregi e difetti dell’evoluzione verso il digitale. In L’architetto e l’oracolo la visuale si sposta all’organizzazione della conoscenza p artendo dalla suggestione relativa al “cervello mondiale” preconizzato da H.G. Wells nel 1938: un’enciclopedia mondiale come strumento conoscitivo e politico a supporto d el superamento degli stati nazionali. Roncaglia mostra come si è evoluto il paradigma enciclopedico prima con la digitalizzazione, poi con i l modello aperto e collaborativo di Wikipedia per confluire in formati come DBpedia pensati per la consultazione di agenti software (tipo Siri o Cortana). Tale e

Codice deontologico dei bibliotecari: da aggiornare?

Ieri (18/11/2023) sono stato alla nuova fiera milanese del gioco in scatola ENTRAinGIOCO invitato da Fondazione Per Leggere a moderare il panel su Il gioco in biblioteca dove colleghe e colleghi bibliotecari/e di Milano e dintorni raccontavano eventi e servizi di “gaming in biblioteca”. Inizialmente non pensavo di preparare un intervento specifico, visto il numero di iniziative la cui esposizione era prevista. Giovedì però ho seguito (in streaming: avrei voluto andare a Firenze in presenza ma le mie energie con l’avanzare della vecchiaia stanno un po’ scemando…) il Congresso nazionale dell’Associazione Italiana Biblioteche dedicato all’Intelligenza Artificiale nelle biblioteche e più in generale nel mondo non solo della cultura, dell’informazione, dell’istruzione. Volevo assolutamente seguire l’esposizione di Gino Roncaglia (il cui nuovo libro ho letto non appena uscito e ne ho pure scritto per il manifesto , anche se il pezzo – come al solito – tarda ad uscire) ma anche gli alt

Economia anticapitalista in Rojava

Pubblicato di recente in inglese (una precedente edizione in spagnolo era stata pubblicata nel 2022) il testo della sociologa curda Azize Aslan: Anticapitalist Economy in Rojava. The Contradictions of Revolution in the Kurdish Struggle ( Daraja Press ). Il testo presenta la rivoluzione del Rojava esponendone la storia, i risultati, ma anche i problemi e le contraddizioni. La rivoluzione in Rojava è il frutto della lotta per l’indipendenza e l’autodeterminazione del popolo curdo che ha inizio successivamente agli accordi successivi alla Prima guerra mondiale, che spartiscono il territorio dell’ex Impero ottomano in stati nazionali con confini creati artificiosamente per andare incontro alle esigenze coloniali dei paesi usciti vincitori dalla guerra. Situazione ancor più deprecabile poiché non siamo in presenza “solo” della cancellazione di una nazione, ma anche del popolo curdo, che viene spossessato dalle sue terre, proprietà e diritti e costretto a “integrarsi” con le nazioni in c

Il costo della privacy: gli insegnamenti di Kevin Mitnick, in arte “Condor”

PREMESSA: la recensione che segue è stata concordata con il manifesto il 14 luglio scorso. La recensione è stata inviata in prima versione il 18 luglio ma il 20 luglio è uscito il comunicato della morte di Kevin Mitnick e al volo ho aggiornato l’articolo tenendo conto della notizia subito rimandandolo. Purtroppo però non è stato pubblicato. Lo pubblico ora sul blog con alcune integrazioni che non sarebbero rientrate nel budget di caratteri messomi a disposizione. Sapendo che stavo leggendo il libro di Kevin D. Mitnick (e Robert Vamosi) su L’arte dell’invisibilità. Il più famoso hacker del mondo insegna come sparire nell'era in cui social media e big data stanno uccidendo la privacy appena pubblicato da Apogeo , un amico provocatoriamente mi ha chiesto quale fosse il senso nel pubblicare un testo uscito in originale nel 2017. Alla fine – l’obiezione al fondo della sua argomentazione – non puoi essere “invisibile” se sei sui social. Avrebbe in effetti giovato un aggiornamento (ed an

T.A.Z. e immediatismo o del rendersi invisibili

T.A.Z. di Hakim Bey è un libro che ho in libreria praticamente da quando ne è uscita in Italia la prima edizione, nel 1993. All’epoca, se eri interessato alle controculture che stavano nascendo o trasferendosi sulla Rete, all’etica hacker, alle nascenti forme d’arte legate ai New Media, non potevi fare a meno di conoscere il concetto di “Temporary Autonomous Zone” teorizzato dal (misterioso, all’epoca) Hakim Bey. Le zone temporaneamente autonome erano quelle dei pirati del XVIII secolo, ma anche le comunità che si andavano formando anche nella e grazie alla Rete. Zone autonome dal potere costituito, dallo Stato e dalla Chiesa, dal controllo del sistema economico del capitalismo, ma temporanee perché non ambiscono a rivoluzionare l’esistente, un po’ perché probabilmente non ne avrebbero la forza, un po’ perché consapevoli che la rivoluzione, nel caso abbia successo non porta alla liberazione (dell’individuo) ma ad un’altra forma di potere (e non è un caso che Bey consideri gemelli cap

Il concetto di Stato: Öcalan e Gentile

  Ho iniziato la lettura della serie di testi “Manifesto della civiltà democratica” di Abdullah Öcalan (su Öcalan ho già scritto un altro post a cui rimando per la presentazione sommaria della persona e per una presentazione - altrettanto sommaria - della proposta relativa al “confederalismo democratico”). Pur essendo già usciti tre volumi dei cinque pubblicati in originale (per Edizioni Punto Rosso ) ho, per vari motivi personali, iniziato la lettura dal secondo: La civiltà capitalista. L’era degli Dèi senza maschera e dei Re nudi . Sostanzialmente nel libro Öcalan mostra come la civiltà capitalista sia una sorta di cancro che - lungi dall’essere il modello più avanzato ed imprescindibile di economia - erode e distrugge la civiltà e l’ambiente insinuandosi in tutti gli anfratti del vivere civile e corrodendolo mediante strumenti di appropriazione del potere. Ma in particolare mi ha fatto riflettere, e ne vorrei scrivere qui, la concezione öcalaniana dello “Stato” (lo scrivo maiuscolo

Contro l'abilismo

La lettura del libro (libretto in realtà: si tratta di 62 pagine) Decostruzione antiabilista. Percorsi di autoeducazione individuale e collettiva di Claudia Maltese e Gresa Fazliu, appena pubblicato da Eris, è un dovere imprescindibile. Le due autrici spiegano benissimo come abusiamo del concetto di disabilità, ma soprattutto come questo abuso sia collegato all’esaltazione del suo opposto: l’“abilismo”. La disabilità – spiegano – non è una descrizione della persona, ma piuttosto la descrizione del rapporto della persona con l’ambiente umano. Al contrario la vulgata abilista dipinge le persone definite disabili come sfortunate e bisognose pietisticamente di aiuto. Aiuto che si declina in una duplice dimensione: quella dell’ inspiration porn e quella del supercrip . Inspiration porn è l’esaltazione nelle persone con disabilità di attività e/o risultati che sono ritenuti del tutto comuni per le persone senza quelle disabilità e la loro presentazione come fonte di ispirazione per tutte

Libri-gioco o libri giocattolo?

Lo scorso 15 febbraio ho pubblicato un post ( La presunta accessibilità di fumetti e libri gioco ) relativamente al saggio di Fabio Venuda Riflessioni, strumenti e servizi per una biblioteca inclusiva nel libro a cura di Annalisa Brunelli e Giovanna Di Pasquale Un posto anche per me. Biblioteche e accessibilità (la meridiana, 2022). Nel suo saggio Venuda elencava risorse in formati accessibili tra cui mi aveva lasciato assai perplesso la presenza di “fumetti” e “libri-gioco”. Per quanto riguarda i fumetti, confermo quanto scritto nel post. Per quanto riguarda invece i libri-gioco devo ammettere di essere incappato in un equivoco. Quanto intende Venuda parlando di “libri gioco” non è (probabilmente, dato che nello scritto non è meglio specificato) i “libri game” e le narrazioni interattive su cui mi sono dilungato sul sul n. 2/2022 di Biblioteche Oggi Trends quanto piuttosto i “libri-gioco” come descritti da Loredana Farina in Il libro-gioco. un po’ mestiere un po’ passione (L. Farin