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Visualizzazione dei post da marzo, 2022

Rabbia proteggimi: o della lotta necessaria

Stamattina, aprendo Facebook (pessima idea, lo riconosco), trovo il post di una persona che conosco, sinceramente di sinistra che scrive come commento all’immagine di una bandiera arcobaleno, col Caps Lock rigorosamente attivo: “NON SCHIERIAMOCI!!! SCHIERANDOCI ALIMENTIAMO LA GUERRA. SCHIERIAMOCI PER LA PACE”. Il primo pensiero è stato al principio per cui chi si dichiara né di destra né di sinistra (cioè non si schiera) di solito è di destra. Nel caso specifico ovviamente è più o meno pro-Putin. Il secondo pensiero è stato: seguendo quanto proponi, se vedo qualcuno che ti malmena in strada, per non alimentare il conflitto, mi schiero per la pace e senza immischiarmi proseguo per i fatti miei. Piuttosto che rispondere al post, generando diatribe, preferisco accennarne qui per scrivere finalmente del libro di Maria Edgarda “Eddi” Marcucci (aka Heval Shilan): Rabbia proteggimi: dalla Val di Susa al Kurdistan, storia di una condanna inspiegabile (Rizzoli Lizard). Nonostante abbia finito i

Ucraina e pacifismo

Qual è la mia posizione sulle vicende in Ucraina (ecchissenefrega, dirà – giustamente – qualcuno, che evidentemente non sarà qui a leggere quanto segue)? Per i due o tre interessati, scrivo qui, piuttosto che sui social o nelle liste di discussione perché di quanto penso e scrivo – bene o male, giusto o sbagliato, a mio vanto o demerito – resti traccia. Prendo spunto da una mail della collega bibliotecaria Maria Spanovangelis nella lista di discussione AIB-CUR che, a seguito di una mia mail ironica in cui mandavo i già no-vax/no-greenpass ora no sanzioni a Putin a quel paese (pardon, in Russia, dove sicuramente avrebbero trovato più libertà, quantomeno vaccinale), mi poneva un numero di questioni in maniera un po’ confusa. Di certo non sono un modello d’ordine, ma trattandosi di questioni delicate preferisco (crocianamente? eresia!) distinguere. CAUSE Ovviamente ho sentito/seguito/letto le argomentazioni di tanti studiosi/esperti/opinionisti (su tutti quella di Luciano Canfora, st

La mente è un flusso di immagini

 Ho di recente letto Sentire e conoscere. Storia delle menti coscienti del neuroscienziato portoghese Antonio Damasio (Adelphi, 2022). Il testo riprende e sintetizza le tesi già proposte dall’autore in testi precedenti ben più approfonditi. Sostanzialmente le ricerche di Damasio mettono in luce come tra mente e corpo non vi sia dicotomia, ma che anzi l’intelligenza e la coscienza nascono anche grazie alle espressioni che il corpo trasmette alla mente: i sentimenti. Nel suo nuovo testo Damasio esprime sinteticamente e perfettamente la sua posizione: Cominciata quattro miliardi di anni fa, la storia degli organismi viventi ha poi imboccato diverse vie; in quella che ha portato a noi, mi piace immaginare una sequenza di tre stadi evolutivi distinti. Un primo stadio è caratterizzato dall’ essere [ being ]; il secondo è dominato dal sentire [ feeling ]; e il terzo è definito dal conoscere [ knowing ] nel senso generale del termine. In ciascun essere umano contemporaneo – e questo è singo