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Visualizzazione dei post da aprile, 2022

Integrazioni a La biblioteca spiegata ai volontari del servizio civile

Ho letto con attenzione il libro La biblioteca spiegata ai volontari del servizio civile di Ivana Pellicioli (pubblicato da Bibliografica) nonostante che fin dall’istituzione del servizio civile – nazionale e regionale e poi universale – abbia sempre ricoperto il ruolo formalmente accreditato di operatore locale di progetto, di formatore e di selezionatore prima all’interno della Biblioteca di Fiorenzuola d’Arda ed ora in quelle di Piacenza perché comunque è fondamentale il confronto e lo scambio di esperienze e competenze. Ho trovato infatti ottimi spunti, in particolare il progetto di “nuova biblioteca” fatto stendere dai volontari. Mi sia consentito però di accennare a qualche integrazione che penso possa essere utile sia agli aspiranti volontari sia a colleghe e colleghi che vogliano gestire questo straordinario servizio (si sa: la collana “Conoscere la biblioteca” è teoricamente rivolta agli utenti, ma spesso viene usata affinché “suocera intenda”). Nel capitolo BIBLIOTECA PUBBLIC

Libertà e le statistiche della Biblioteca di Fiorenzuola

Sul quotidiano Libertà di oggi una mia precisazione relativi ai dati pubblicati riguardanti la Biblioteca di Fiorenzuola in un articolo a firma di Vanessa Benedetti (in calce l'articolo e la risposta). Riporto qui il testo, anche perché c'è una parte significativa che ne è stata omessa (integrata tra parentesi quadre): Egregio direttore, su Libertà dello scorso 21 marzo è stato pubblicato un articolo sulla Biblioteca di Fiorenzuola. In esso il sindaco Romeo Gandolfi commenta “con soddisfazione” che “il livello qualitativo dell’ambiente e della gestione sia decisamente migliorato nel corso del 2021”. Anche se la gestione precedente a cui si riferisce era quella del sottoscritto (e del precedente mandato amministrativo dello stesso Gandolfi) sarei il primo ad essere felice di questo miglioramento, avendo lavorato per oltre trent’anni nella Biblioteca ed essendovi affezionato utente da quando avevo 5 anni. Peccato però che le cose non stiano così e che i dati presentati nell’arti

Nuove riflessioni su pacifismo e guerra

Ho scritto in maniera  diretta o  indiretta le mie riflessioni e valutazioni sulla guerra in Ucraina. Già nel mio post su “Ucraina e pacifismo” avevo delineato una dicotomia tra due possibili pacifismi: un pacifismo astratto come negazione e rifiuto assoluto del conflitto ed un pacifismo concreto come utilizzo di tutti i mezzi necessari (e come ultima ed estrema risorsa del conflitto stesso) per la risoluzione del conflitto. La situazione odierna è (e la metto giù nel modo più astratto possibile, per farne quasi un’equazione) che il paese A ha invaso il paese B. Quali le possibili strade per la pace? Due semplici ed una complessa. Le due semplici: A cessa l’invasione e si ritira (magari a fronte di concessioni più o meno territoriali). B si arrende (e viene occupato o si attua un cambio di regime con un governo succube di A). Ovviamente entrambe le soluzioni semplici sono, nella migliore delle ipotesi, semplicistiche. Perché dovrebbe ritirarsi A? Perché dovrebbe capitolare B? (Orsini