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Visualizzazione dei post da agosto, 2012

Heidegger, il nazismo e il pensiero

Ho già parlato in due post del libro di Faye ( Heidegger, l’introduzione del nazismo nella filosofia ), ma ora, dopo averne conclusa la lettura, vorrei esprimere in modo maggiormente circostanziato il mio parere. Innanzi tutto tante sono e tali le prove portate e commentate sul nazismo e sul razzismo di Heidegger nelle sue opere che non ha alcun senso tentare, come per altro pure fa Vattimo nella sua recensione già commentata, di negarlo. Vattimo sostiene: Il punto è che l'hitlerismo di Heidegger - innegabile dopo il 1933 e mai fatto oggetto da lui di un vero e proprio ripudio, di un atto di pubblico pentimento - non dà luogo a una filosofia razzista, tanto che i molti interpreti che hanno letto e utilizzato Heidegger anche «da sinistra», non lo hanno mai rilevato. Quello che Faye invece dimostra, e non basta sostenere che non è vero perché nessuno prima se n’è accorto, è esattamente che la filosofia di Heidegger è improntata al nazismo ed al razzismo. Quello invece che mi

Ancora su Heidegger: la difesa di Vattimo

Dopo aver scritto (anzi, mentre scrivevo) il post precedente m'è accaduto di ruminare la risposta di Vattimo ( http://www3.lastampa.it/libri/sezioni/il-libro/articolo/lstp/457017/ ) al libro di Faye, perché sostanzialmente Vattimo fa emergere una questione che già m'era balenata, ma la presenta come difesa d'ufficio dell'uomo-Heidegger. Cosa che mi lascia invece perplesso. Ha ragione Vattimo sul fatto che il sapere (egli continua a dubitarne, ma le prove che porta Faye sono tante e talmente circostanziate, che un ipotetico tribunale non potrebbe tenerne conto) Heidegger nazista e razzista non annulla per ciò stesso la sua filosofia. Faye aggancia la condanna per razzismo e nazismo all'uomo alla condanna per razzismo e nazismo alla sua filosofia, sostenendo per ciò stesso che la dottrina di Heidegger non è filosofia ma in qualche modo aberrante ideologia ponendo in equivalenza Essere e tempo e il Mein Kampf . Sebbene trovi indecorosa da parte di Vattimo la dif

Heidegger, Gentile e il futuro dell'Europa

Mettiamo a confronto Heidegger, in qualità di “filosofo” del nazismo così come delineato nel libro di Faye (Emmanuel Faye Heidegger,   l’introduzione del nazismo nella filosofia , L’asino d’oro, 2012 < http://www.lasinodoroedizioni.it/libri/18/heidegger-l-introduzione-del-nazismo-nella-filosofia >), con Gentile come “filosofo” del fascismo così come comunemente (e in alcuni casi “orgogliosamente”) inteso. Faye ci mostra come la filosofia di Heidegger sia intrisa di razzismo legato ad una concezione di superiorità del popolo tedesco come portatore di un destino legato al sangue ed al suolo. Evidente qui la differenza filosofica di Gentile che, pur sostenendo personalmente il fascismo, non arriva a piegare l’attualismo alla mera giustificazione del regime. Infatti per Gentile il soggetto non è un popolo razzialmente connotato e neppure un’ideale di nazione (come superiore ad altre) ma piuttosto lo Stato (non a caso definito “etico”) come unione concreta di uomini che si ric