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Visualizzazione dei post da 2021

Sull'apparente dicotomia tra selezione meritocratica e sorteggio

Uno dei temi su cui mi sto concentrando è quello della “meritocrazia”. L’inizio dell’interesse è dovuto alla lettura del saggio di Christopher A. Paul The Toxic Meritocracy of Video Games (University of Minnesota Press, 2018). Lettura non nego conflittuale e che mi ha lasciato perplesso. Come era possibile criticare non la mancanza di e le storture della meritocrazia, il giudicare le persone in base alle loro azioni, ma la meritocrazia stessa. L’attenta lettura di un testo ben precedente di quello di Paul: I giochi e gli uomini di Caillois mi ha mostrato assai meglio come il concetto stesso di meritocrazia sia legato ad una fase della cultura umana, per nulla necessaria o inevitabile. Ne ho scritto diffusamente qui . È di recente uscito (l’anno scorso in inglese e nello scorso aprile in italiano per Feltrinelli) La tirannia del merito. Perché viviamo in una società di vincitori e perdenti del filosofo statunitense Michael J. Sandel. Nel suo libro Sandel prende spunto dallo scandalo

Bernard-Henri Levy e le guerre dimenticate

Non sono molto appassionato alla cultura francese - musica, letteratura, cinema e filosofia - ma ovviamente ci sono delle eccezioni (giusto per nominarne qualcuna: adoro Izzo e Truffaut, tra gli altri). Soprattutto non sono fondamentalista a tal punto da non lasciarmi incuriosire. E così ecco, sere fa, a seguire la puntata di Piazza Pulita su La7 per un annunciato servizio di Fanpage sulle infiltrazioni dell’estrema destra nelle manifestazioni no vax. Prima del servizio, poi rivelatosi non particolarmente interessante, c’è stata la presentazione del nuovo libro (allora in uscita) e film del “filosofo, giornalista, attivista e regista” (così lo definisce la casa editrice italiana che lo pubblica: La nave di Teseo) Bernard-Henri Levy: Sulla strada degli uomini senza nome . Presentando il suo lavoro, una raccolta di reportage realizzati per Paris Match dalle guerre dimenticate del pianeta mentre era in corso la pandemia, Levy sottolineava la delusione per un’Europa incapace di sollevare

The best is yet to come

Foto di Fiorenzuola d'Arda da emiliaromagnaturismo Lo scorso 26 settembre scrivevo il post Si può fare dove riportavo il discorso di presentazione al pubblico del programma di Cambiamo Fiorenzuola , quella parte del programma che, pur condivisa con tutti, mi impegnavo a sostenere, seguire, sviluppare. Il risultato è stato che - con un’astensione superiore di circa il 5% a quella di 5 anni fa - la lista di centro-destra dell’Amministrazione in carica ha vinto con il 66,54% dei voti espressi (4.466). Questo, considerando anche che nel 2016 la medesima lista ed il medesimo sindaco avevano vinto con il 36,12% corrispondente a 2.631 voti (all’epoca, a differenza delle due attuali, erano presenti 4 liste: Sinistra per Fiorenzuola - 14,48%, 1.055 voti -, Noi di Fiorenzuola - lista espressione del PD, 31,32%, 2.282 voti -, SiAmo Fiorenzuola - 36,12%, 2.631 voti -, Movimento 5 Stelle - 18,08%, 1.317 voti) significa che ha quasi raddoppiato il consenso. Com’è abbastanza ovvio dopo una sconf

Si può fare

Da venerdì 17 a domenica 19 settembre sono stato assieme ad Antonio Bianchi ed a Silvia D'Ambrosio (in qualità di referenti del Centro Studi Inbook) alla prima fiera del libro accessibile Lettori alla Pari  organizzato dalla casa editrice la meridiana  a Terlizzi, in provincia di Bari. Io ed Antonio siamo andati a Terlizzi in auto ed al ritorno abbiamo conversato non solo di quanto visto e successo alla fiera, ma anche delle prossime elezioni amministrative a Fiorenzuola. Lui è arrivato da Bergamo a Fiorenzuola dove siamo partiti assieme così ha avuto modo di vedere il gigantesco impianto della logistica del freddo della New Cold  in costruzione alla Barabasca (il territorio che si trova tra il centro urbano di Fiorenzuola e l'accesso all'autostrada in direzione Cortemaggiore) e mi ha rivolto questa osservazione (cito a memoria): voi ora  criticate l'amministrazione uscente per aver permesso e favorito questo insediamento, ma una volta che vincerete le elezioni, come vi

Centro Studi Inbook alla Fiera del libro accessibile LETTORI alla PARI

E' una soddisfazione estrema e la misura dell'impegno profuso il poter essere presente a offrire un (sia pur piccolo) contributo alla Fiera del libro accessibile  Lettori alla Pari  organizzato dalla Casa editrice La Meridiana a Terlizzi (BA) in due eventi assieme a Silvia D'Ambrosio della Biblioteca di Brugherio (MB), ad Antonio Bianchi del Centro Studi Inbook e a Luca Errani dell'Associazione Arca Comunità l'Arcobaleno Onlus di Bologna. Assieme proporremo due seminari, sabato 18 e domenica 19 settembre sui temi dell'accesso democratico alla cultura e sull'accessibilità comunicativa per favorire la partecipazione.In sostanza l'obiettivo del gruppo è di sottolineare come deve essere garantita a tutti ed a tutte la partecipazione alla vita sociale a tutti i livelli, dal divertimento all'impegno civico, e come per giungere a questo obiettivo non si possa prescindere dal ruolo delle biblioteche come portatrici di un modello di educazione continua, perma

Apollo e Dioniso psicanalitici

Voglio qui tentare di offrire una mappa eretica che congiunga le tre istanze psichiche proposte da Freud ( super-io , io e es ), il mito greco all’origine della filosofia così come analizzato da Giorgio Colli e le esigenze psico-rivoluzionarie di David Cooper. Premettendo però che non voglio e soprattutto non posso analizzare le istanze psichiche nell’orizzonte della critica alla teoria freudiana avendone una sommamente insufficiente conoscenza diretta. Riprendo invece le tre istanze dall’interpretazione psicoanalitica offerta da Slavoj Ž i ž ek nei due film di Sophie Fiennes Guida perversa al cinema (2006) e Guida perversa all’ideologia (2012). Partiamo dal mito greco. Giorgio Colli, nel suo La nascita della filosofia (Adelphi, 1975), parte dall’interpretazione della tragedia offerta da Nietzsche per correggere la dicotomia proposta tra Apollo e Dioniso che rappresenterebbe quella tra arte ed ebbrezza. Colli, facendosi forte del proprio studio dei frammenti presocratici, mostra com

L'alba del linguaggio: all'origine dell'essere umani

Nel libro L’alba del linguaggio. Come e perché i Sapiens hanno iniziato a parlare (Ponte alle Grazie, 2021) del fisico e linguista svedese Sverker Johansson si cerca di individuare quale e quando sia stata l’origine del linguaggio e perché il linguaggio stesso sia una prerogativa umana. Il libro di Johansson è di piacevolissima lettura, ma faccio qui biecamente spoiler e anticipo che, in base alle informazioni attualmente disponibili l’origina del linguaggio può essere collocata tra un milione e cinquecentomila anni fa, non tra l’homo sapiens, quanto verso la fine della lunga fase storia che ha visto la presenza dell’homo erectus. Johansson porta infatti prove del fatto che sia i Neanderthal sia i Sapiens possedessero l’uso della lingua, che ha permesso alle due specie di fondersi in Europa ed in Asia. Ma molto più interessante del quando, è il perché: perché gli umani comunicano tramite una lingua complessa governata da una grammatica che ha strutture comuni in tutte le lingue del m

La comunicazione della Pubblica Amministrazione: un "case study"

La quarta legge della biblioteconomia di Ranganathan recita: “Risparmia il tempo del lettore”, cioè metti in campo tutte le competenze possibili per non far perdere inutilmente tempo al lettore impegnato nella ricerca di un libro o di un’informazione. Si tratta di un principio fondamentale ormai entrato nel DNA della gestione della biblioteca che evidentemente dovrebbe informare qualsiasi servizio pubblico. A maggior ragione perché, per quanto i servizi bibliotecari sono stati dichiarati “essenziali”, di rado hanno lo stesso peso di essenzialità nella vita del cittadino di quelli ad esempio dell’ufficio anagrafe o tributi. Per questo resto perplesso quando questa legge, che dovrebbe essere buon senso prima che principio manageriale, viene ignorata. Per illustrare la cosa prendo un esempio dal comune in cui abito ed in cui ho lavorato (per trent’anni) fino allo scorso gennaio (per un solo motivo: se la cosa mi farà odiare, almeno mi farà odiare da gente che mi conosce e che io conosco).