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Visualizzazione dei post da 2016

IGD2016: riflessioni su un sabato di lavoro

[testo inviato in AIB-CUR mercoledì 09/11/2016] Sabato scorso, 5 novembre bibliotecarie e bibliotecari assieme ad alcuni volontarie e volontari si sono riuniti in una saletta messa a disposizione dalla Biblioteca Valvassori Peroni di Milano per testare e valutare i giochi messi a disposizione per l’edizione 2016 di International Games Day da Asterion e Red Glove. Con la presente colgo l’occasione di ringraziare, anche in qualità di referente di AIB per questa iniziativa, per la disponibilità e la collaborazione il Sistema Bibliotecario di Milano ed il suo Direttore Stefano Parise ma soprattutto per la cordialità e la pazienza i colleghi della Valvassori Peroni. Se è infatti luogo comune che i medici siano i pazienti peggiori, probabilmente è anche vero che i bibliotecari sono i peggiori utenti della biblioteca, quelli che si fanno richiamare per non moderare a sufficienza il tono di voce o che si fanno avvisare a cinque minuti dalla chiusura e non hanno ancora nemmeno cominciato

Lupoi e gli ipocriti ma zelanti supporter della riforma Renzi-Boschi

Marco Marcello Lupoi, di un anno più giovane di me, è il massimo esperto di fumetto Marvel in Italia e probabilmente uno dei massimi esperti a livello mondiale. Mi ricordo che tanti anni fa lo intervistai a casa sua assieme allo staff del Centro Fumetto Andrea Pazienza di Cremona (c'erano Fenti, Galletti, Ginevra ed un quarto di cui non ricordo il nome, sorry) e il mio approccio era di reverenza assoluta. Approccio che ho tutt'ora se Lupoi parla di fumetti. Purtroppo negli ultimi tempi, dalla sua bacheca Facebook s'è messo a fare spietatamente propaganda per Renzi e per il Sì alla sua Riforma della Costituzione. E, diciamolo onestamente, Lupoi non è che abbia la stessa competenza che ha in materia di fumetto anche in campo di diritto costituzionale. Ma, data la vasta platea di follower, trova sempre chi lo spalleggi anche quando scrive o condivide emerite scempiaggini. Ad esempio (riporto quanto segue forte del fatto che Lupoi ha impostata la privacy del suo post come &qu

Licosa...

Logo Licosa Sta in questi giorni, per altro un po' sonnacchiosi per la mailing list dei bibliotecari italiani AIB-CUR , animandosi un dibattito dedicato alle sorti di Licosa Sansoni Srl , come recita il suo sito "la maggiore Libreria Commissionaria italiana". La richiesta di informazioni sullo stato di salute dall'azienda a seguito di disservizi nella mancata attivazione di abbonamenti ha prodotto diversi altri interventi che riferivano analoghi problemi. Ma il motivo per cui sto scrivendo qui è l'articolo da Il Giornale del 26 maggio 2016 - citato in lista da un intervento di Gabriele De Veris - in cui il giornalista Luca Romano pone a Antonio Quintino Chieffo, amministratore delegato di AC Finance ed a Giovanni Gentile, Presidente del Consiglio di Amministrazione nonché Legale rappresentante di Licosa Sansoni Srl qualche domanda sulla cordata di industriali da cui si spera arrivi il salvataggio della storica ditta che risale al filosofo e Ministro dell'

Aldo Braibanti e l'arte dei new media

Ieri - 5 marzo 2016 - si è svolta a Fiorenzuola d'Arda, città natale di Aldo Braibanti l'intitolazione a lui dello spazio culturale dell'ex-Macello ed un "convegno" serale dove hanno parlato di lui Alessandro Cassin (del Centro Primo Levi di New York), Paride Braibanti (nipote di Aldo e docente di Psicologia della salute presso l'Università di Bergamo), Stefano Raffo (autore del libro-intervista Emergenze  pubblicato nel 2003 da Vicolo del Pavone) e Monica Dall'Asta (docente di Storia delle teorie del cinema presso l'Università di Bologna) [nell'immagine la segnalazione pubblicata sul numero di ieri de il manifesto ]. Molto interessante nel convegno mi è sembrato il parallelo tra Braibanti e Carlo Michelstaedter, che hanno lavorato alle rispettive tesi di laurea sotto la guida dello stesso docente [ ringrazio Raffaele Ferro per avermi fatto notare che, a differenza di quanto scritto in precedenza, Michelstaedter e Braibanti, per motivi banalment