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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

Se la biblioteconomia è un ipertesto il Nuovo glossario è il suo TOC

Per presentare il Nuovo glossario di biblioteconomia e scienza dell’informazione di Ferruccio Diozzi ( Bibliografica , 2021; “nuovo” perché edizione completamente aggiornata del Glossario pubblicato col medesimo editore nel 2003) mi tenta l’usare la seguente frase ad effetto: se la biblioteca è un ipertesto il Nuovo glossario è il suo “TOC” . In realtà ho sostenuto che la biblioteca non fosse e che non convenisse fosse considerata un ipertesto ; questo non priva però la frase ad effetto della sua efficacia, soprattutto se sostituiamo “biblioteca” con “biblioteconomia”. La biblioteconomia infatti è una disciplina debitrice di un’ampia varietà di scienze e discipline “semplici”: dalla psicologia all’economia, dalla chimica alla microbiologia, dalla logistica all’architettura, ecc. Ad immagine del mondo anglosassone si è cercato di rivendicare uno status di disciplina – anzi di “scienza” – con un proprio oggetto e un proprio corpus specialistico di conoscenze e pratiche. Così Library and

Figlie di Kobane

 Il libro appena pubblicato dalla giornalista statunitense Gayle Tzemach Lemmon The Daughters of Kobani (Penguin) esplora gli avvenimenti della Guerra Civile Siriana e dell’ascesa al potere e successiva sconfitta dello Stato Islamico da una duplice prospettiva: quella “macro” degli avvenimenti storici, delle alleanze, delle diplomazie, delle battaglie; e quello “micro” dal punto di vista in particolare di tre donne: Azeema Deniz, Newroz Ehmed e Rojida Felat. Tre donne curde protagoniste della guerra contro l’ISIS e dello sforzo di autogoverno nella regione del Rojava all’interno dell’YPJ, l’Unità di Protezione delle Donne, brigata femminile dell’YPG, l’Unità di Protezione Popolare, formazione militare nata per proteggere la popolazione curda. L’autrice non scrive mai i cognomi delle donne forse perché il loro ingresso nelle forze militari della resistenza curda è dovuto (come narra bene) alla fuga dalle rispettive famiglie che hanno impedito loro di coronare i sogni sentimentali, di st

Il software del linguaggio (simbolico)

La lettura del libro Il software del linguaggio di Raffaele Simone (Raffaello Cortina, 2021) mi sembra utile - per quanto l’autore arrivi al massimo a trattare problematiche relative al Linguaggio dei segni - anche nell’orizzonte della riflessione sulla creazione di un nuovo linguaggio simbolico.  Importantissimo in particolare (non solo, ma certamente anche, per il linguaggio simbolico) il rilievo che Simone fa nel capitolo conclusivo sull’importanza fondamentale della narrazione per l’invenzione e lo sviluppo del linguaggio. Riporto quanto scrive: Siccome il narrare è un’esigenza umana insopprimibile, anzi, secondo alcune ipotesi, è uno dei motivi per cui Homo è diventato sapiens , è sorprendente che questo tema non sia stato messo alla base di un’elaborazione generale sul linguaggio. È stato necessario il lavoro pluridecennale del biologo evoluzionista R.I.M. Dunbar per accreditare l’ipotesi che il linguaggio si è sviluppato a partire da forme elementari di “chiacchiera” ( gossip