No more Facebook

Ormai da più di un mese il mio account Facebook è bloccato. Tutto è iniziato con la richiesta di Facebook di caricare un documento d'identità fotografandolo tramite una app messa direttamente a disposizione dal social. Da allora il laconico messaggio che mi si propone è il seguente:

Il controllo delle tue informazioni potrebbe richiedere più tempo del solito

Grazie per aver inviato le tue informazioni. Le abbiamo ricevute correttamente.

A causa della pandemia di coronavirus (COVID-19), disponiamo di un numero inferiore di persone addette al controllo delle informazioni. Il controllo del tuo account potrebbe richiedere più tempo del solito.

Facciamo sempre molta attenzione alla sicurezza delle persone su Facebook, pertanto fino ad allora non potrai usare il tuo account.

Grazie per la comprensione.

 Ora, dopo il tempo passato, il messaggio è evidentemente farlocco dato che anche la pubblica amministrazione più inefficiente e disorganizzata sarebbe riuscita in oltre un mese a controllare le informazioni relative all'identità di una persona.

Cercando qua e là in rete informazioni, leggo che di solito il blocco è legato a segnalazioni da parte di altri utenti. Non ho d'altra parte ricevuto alcuna segnalazione di post ritenuti ingiuriosi o contrari alla policy del social network e non mi è stata notificata alcuna violazione.

Tanto più che continuano ad arrivarmi le notifiche di post o compleanni di "amici" ed "amiche". Prima della chiusura estiva della biblioteca ho inviato una mail (5 agosto) agli indirizzi segnalati sul sito di Aranzulla per avere la possibilità di mettere almeno un post informativo. La mancanza di risposta mi ha fatto chiedere aiuto ha mio figlio che ha verificato come sia stata oscurata anche la pagina della Biblioteca di Fiorenzuola (di cui sono l'unico "amministratore"). 

Più avanti mi è arrivata una notifica dalla pagina "CAA nel Piacentino" ancora visibile, forse perché non sono l'unico amministratore, ma l'unico che da mesi la gestisce ed aggiorna. Un utente che chiede come poter recuperare i libri messi a disposizione dal progetto. Ricordo che stiamo parlando di testi per persone con disabilità e con bisogni comunicativi complessi realizzati da Pubblica Amministrazione con risorse pubbliche. Perciò ho inviato  a Facebook una nuova mail (17 agosto) col testo che segue:

The request for information regarding the blocking of my Facebook account (linked to this e-mail address) did not have any response.

Today I received the notification of a request for information received on the page "AAC in the province of Piacenza", a page that operationally only I manage, dedicated to initiatives related to Augmentative Communication that is to support children with cognitive and communicative disabilities. I ask for the opportunity to enter at least to answer or that you provide me with the detailed request and contact information of the applicant to respond and avoid a delay in an extremely sensitive area.

Trovo assai spiacevole che lo staff di Facebook abbia così poco a cuore i propri utenti, e non sto pensando tanto a me, ma alle persone con disabilità che potrei aiutare o consigliare.

Nell'eventualità che l'account torni attivo, le pagine che gestisco saranno cancellate così come l'attività personale e l'account resterà esclusivamente come forma di contatto per tutte quelle persone che lo utilizzano per comunicare. Colgo l'occasione per ringraziare chiunque sia stato a segnalarmi. Negli ultimi anni mai come in questo mese e mezzo, senza distrazioni social, la mia vita è stata densa di studio e letture. Questo non vuol dire che se mai dovessi venire a sapere chi sia stato non lo bloccherei su qualsiasi social e nella vita reale (perché cattiverie e dispetti vanno comunque puniti) ma è giusto riconoscere i meriti, pur involontari, anche nelle peggiori persone. 

Per chi sia interessato sono su Twitter come @st2wok e su Telegram ho creato il canale Ossessioni e contaminazioni dove condivido post ed articoli sia miei sia non miei che ritengo interessanti.

...ma anche no!

Post scriptum (mail inviata oggi, 28/08/2020)

Mi sono stancato di mandarvi mail in inglese a cui comunque non rispondete, anche in considerazione che quando si tratta di promuovere il social riuscite a scrivere in un italiano perfetto.

Mi sono stancato anche della manfrina secondo cui “A causa della pandemia di coronavirus (COVID-19), disponiamo di un numero inferiore di persone addette al controllo delle informazioni. Il controllo del tuo account potrebbe richiedere più tempo del solito.” Qualsiasi ufficio pubblico senza disporre delle risorse della vostra società sarebbe riuscito a controllare l’identità in molto meno tempo del mese e mezzo trascorso da quando vi ho inviato la foto del documento seguendo le vostre indicazioni.

Tutto questo senza che mi sia stata contestata alcuna violazione delle condizioni, mentre al contrario durante i mesi del lockdown ho lavorato quotidianamente per postare contenuti attraverso la pagina della Biblioteca di Fiorenzuola per bambine e bambini costretti a casa, contestualmente portando a voi pubblicità gratuita.

A questo punto, che ci sia qualcuno a leggermi o meno:

- o mi viene contestata la violazione per cui sono stato bloccato e mi si da modo di difendermi;

- o mi viene riattivato l’account con la possibilità di gestire le pagine create ed in particolare la pagina della Biblioteca di Fiorenzuola che martedì 1° settembre cambia orario e risulterebbe quanto mai sgradevole non poter avvertire tutti quegli utenti che hanno seguito proprio su Facebook le attività della stessa.

Se entro e non oltre il 1° settembre non mi viene riattivato l’account vi richiedo formalmente di cancellare lo stesso (non potendo entrare io a farlo direttamente) insieme a tutti i materiali collegati e alle pagine che gestisco in via esclusiva. Sono perfettamente consapevole che la mia presenza o meno sia del tutto ininfluente per l’economia del social network ma sono anche convinto che il trattamento vessatorio e puramente discrezionale che state operando non solo nei miei confronti non passerà alla lunga inosservato.

Post post scriptum (30/07/2021)

Per motivi personali e professionali ho creato un nuovo account. Ma ogni tanto controllo pure il vecchio. Oggi scopro un'evoluzione della situazione. Facebook mi comunica infatti:

Peccato però:

1. che Facebook non mi abbia comunicato alcuna decisione con cui abbia dichiarato d'essere in disaccordo;
2. che il mio account sia in esame ormai da oltre un anno (le barzellette sui carabinieri evidentemente devono essere sostituite dalla barzellette sui controllori di Facebook);
3. l'attività di controllo evidentemente avviene casa per casa con i controllori che arrivano, ti suonano il campanello, ti chiedono i documenti e ti fanno un test per assicurarsi che tu sia veramente tu e non un fake (con conclusivo rilascio dell'immancabile questionario di gradimento) dato che evidentemente la giustificazione della pandemia esclude il controllo in smart working...

Post post post scriptum: siamo al 15 novembre ed il messaggio postato il 30 luglio non è ancora cambiato. Come allora Facebook mi avvisa che comunque l'account sarà disabilitato tra un giorno. Se contassi gli anni come Facebook sarei ancora un adolescente...

Post (etc.) scriptum: cominciamo ad essere un numero significativo considerando i commenti che arrivano su questo blog, assolutamente poco visibile e con post professionali e/o filosofici e senza pubblicità attivata. Purtroppo un avvocato che sembrava promettere mari e monti su questo versante si è dimostrato assai deludente non degnandosi neanche di rispondere ad una richiesta di informazioni (/preventivo)

se ci fosse chi ha contatti o conoscenze, sono disponibile a supportare e ad aderire.

Post scriptum (again):

Tolto l'ipocrita messaggio sui tempi dilatati a causa della pandemia, Facebook mi manda un messaggio comunicandomi il blocco come se avvenisse solo oggi e non fosse operativo da quasi tre anni. Mi richiede documenti a conferma dell'identità, ma continua a non dirmi per quali motivi mi blocca (perché non rispetto gli standard della community, ok: ma quali? ho insultato qualcuno? ho pubblicato materiale offensivo o pornografico? ho fatto pubblicità ad organizzazioni considerate terroristiche?)

Post scriptum (the last):

Facebook ha liberato oggi il mio profilo storico. Spiegazioni? Nessuna.

In realtà però un indizio c'è: il profilo è stato sbloccato ma non è stata sbloccata la pagina della Biblioteca comunale Mario Casella di Fiorenzuola d'Arda di cui ero amministratore unico. Questo elemento (letto sullo sfondo della disavventura e del procedimento avverso al sottoscritto di cui è possibile leggere qui) mi fanno sorgere il dubbio che la segnalazione sia arrivata da parte di qualcuno dell'Amministrazione comunale o a lei vicina... L'assenza della pagina potrebbe essere dovuta alla chiusura della stessa da parte del sottoscritto (dopo gli eventi descritti al link sopra riportato l'avevo oscurata, ma per poi riattivarla all'inizio del lockdown per condividere letture e informazioni su aperture/chiusure e modalità di accesso: ho anche pubblicato un post con un comunicato - curiosamente mai passato alla stampa dall'Assessore competente - preparato a giugno 2020 con le statistiche di visualizzazione delle videoletture) e la dimenticanza frutto di Alzheimer incipiente, ma non credo...

E adesso? Quale tenere? Quello nuovo con il nuovo profilo adeguato al presente o quello passato con oltre 1.500 contatti e foto e post dal 2008? O eliminare entrambi?

Post Scriptum (the last! really?):

Scopro ora che il mio account aveva subito un ban il 21 luglio 2020 della durata di un mese. Evidentemente il fatto che invece sia durato due anni e mezzo è un bug della piattaforma. Sarebbe bello poter chiedere un risarcimento...

Pensavo che fosse finita? E invece no! (aggiornamento 10/07/2023)

Facebook mi ha appena comunicato che l'account è stato bloccato e mi ha chiesto di caricare una mia foto per verificare l'autenticità. Curioso questo accanimento dato che in questo periodo avrò aperto il profilo giusto un paio di volte. Al limite avrebbe avuto senso sanzionare il secondo account creato per aggirare il blocco del primo.

Onestamente tanto Facebook quanto il Twitter elonmuskizzato mi risultano sempre più fastidiosi ed indigesti. Tutto sommato è un peccato perché per anni mi hanno permesso di restare in contatto con colleghe/i, parenti e amiche/i lontani. Ma a tutto c'è un limite...

A proposito, la foto caricata è questa (fatta pronti e via dal pc che sto usando in cantina anche per il fresco, col caos alle mie spalle: più autentica di così...):