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Il referendum sull'Euro e l'autarchia

Al sentir riproporre in questi giorni da Beppe Grillo la proposta di un referendum sulla permanenza dell'Italia nell'Euro (per altro proposta che Grillo copia alla Lega Nord, giusto per inquadrare storicamente la situazione) non posso non deprimermi. E pensare che il parallelo più calzante alla proposta grillina è l'autarchia mussoliniana. Con la differenza che mentre l'autarchia per Mussolini diventò un potente strumento propagandistico, per l'Italia d'oggi corre il rischio d'essere una cura peggiore del male. E' un po' come se vedessimo una persona coperta dalle pustole del morbillo e pensassimo di curarla tentando di cancellare le pustole con della carta vetrata.

Il problema dell'Euro non è la moneta unica ma piuttosto le politiche economiche di austerità che hanno fatto sfociare (come ammesso dai vertici stessi europei) la crisi economica nella recessione. Ora quello che il nuovo governo italiano dovrebbe chiedere all'Europa, sostento dall'appoggio e dalla condivisione di obiettivi dai governi di Portogallo, Spagna, Francia e Grecia, una radicale inversione di tendenza alla politica europea di rigore e di austerità almeno fino alla fine della crisi ed al ritorno relativamente stabile di un trend di crescita (come ho scritto nel punto 5 di 5 proposte per una sinistra presentabile).

L'alternativa potrebbe essere appunto la sospensione unilaterale dai trattati europei, ma la forza politica in questo caso sarebbe assai diversa rispetto ad un'iniziativa meramente populistica ed isolazionista e potrebbe e anzi dovrebbe tentare di coagulare un'idea diversa di Europa, se vogliamo "mediterranea" unendo gli altri paesi già citati nelle nostre condizioni, ed eventualmente cercando di aggregare altri stati del Mediterraneo (quelli dei Balcani, la Turchia, il Maghreb) in un'area i cui vincoli non siano esclusivamente economici ma anche collaborazione tecnica e sociale.

Tra l'altro potrebbe anche essere una via per imbrigliare (leggi: non combattere ma controllare e governare) i flussi migratori sia di lavoratori sia di capitali, flussi che stanno devastando economicamente e socialmente tutti i paesi che ne sono oggetto tanto da essere visti essi stessi flussi, populisticamente, come la causa prima della crisi.

Lascio alla riflessione una strofa da Italia SPA dei 99 Posse (non collego nessun video perché tutti quelli trovati su Youtube sono remixati in un modo che non mi piace):
Chiariamo bene
nnuje ’o rre Burbone ‘o schifamm ‘a pazz
ma ce ne passa p’o cazz pure ‘o tricolore e del delirio patriottico
di ogni singola nazione
‘a bannera nosta è semp ‘a stessa
è rossa
rossa comm o sanghe d’o brigante d’o palestinese d’o militante
del partigiano con le scarpe rotte
che attende in agguato nella notte
d’o libico dell’algerino dell’egiziano
e di ogni essere umano
e il Sud a cui noi guardiamo è il Sud del mondo
il risultato geopolitico di un malessere profondo
l’urlo che viene dai dannati della terra
tra l’incudine dei dittatori
e la risposta umanitaria della guerra
perciò invece ‘e festeggià i 150 anni dell’azienda
gettiamo le basi di una vera unità
che guardi anche oltre il confine nazionale
di una terra compresa tra le Alpi e il mare
guardi al Mediterraneo in rivolta
e ad ogni singolo barcone
che in mezzo a questo mare cerca una speranza nella notte



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