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Visualizzazione dei post da febbraio, 2014

Bibliotecari, machinima e diritto d'autore

Nel volume Machinima! Teorie. Pratiche. Dialoghi  a cura di Matteo Bittanti e Henry Lowood (Unicopli, 2013) è presente un saggio che si rivolge direttamente a bibliotecari ed archivisti relativamente al loro approccio alle problematiche dei diritti d'autore e dei vincoli contrattuali imposti dai produttori relativamente ai prodotti digitali, ai “new media” e specificatamente a videogiochi, mondi virtuali e machinima. Si tratta di La frizione che ferma la macchina. Tutto quello che gli studiosi di videogame, i bibliotecari e gli archivisti possono imparare dai creatori in [sic: ma “di”] machinima in materia di copyright  proposto da Kari Kraus, studiosa di new media ed appassionata di preservazione di videogame e mondi virtuali, attiva nel progetto Preserving Virtual Worlds condotto dalla UIUC (Graduate School of Library & Information Science, and UI Library) con la partecipazione della Library of Congress ( http://pvw.illinois.edu/pvw/ ). Nonostante quanto riportato dalla K

Contro il concetto di compenso per il lavoro

Nella lettura della nietzscheana Volontà di potenza (Friedrich Nietzsche La volontà di potenza  Frammenti postumi ordinati da Peter Gast e Elisabeth Forster-Nietzsche; nuova edizione italiana a cura di Maurizio Ferraris e Pietro Kobau, Bompiani, 1995) mi sono imbattuto nell'estremamente interessante aforisma 763: Sull'avvenire dell'operaio. Gli operai dovrebbero imparare a sentire come soldati . Un onorario, uno stipendio, ma non un compenso! Nessun rapporto fra salario e prestazione ! Si deve invece mettere l'individuo, a seconda del genere in cui rientra , in condizione di fornire il massimo  nel suo campo. Questo aforisma è estremamente interessante anche perché in qualche modo risuona in quanto Giovanni Gentile (che si può presumere non conoscesse il pensiero di Nietzsche) dice a proposito del lavoro degli insegnanti. Egli infatti affermava della relativa retribuzione che dovesse consentire loro di svolgere al massimo della loro competenza il lavoro senza ester