Sto leggendo Della seduzione di Jean Baudrillard (in realtà per altri motivi: in questo libro Baudrillard esamina le attività del giocare e del barare in un testo già pubblicato nell'estate del 2015 dal Manifesto e che ho analizzato qui ) e, improvvisamente mi ritrovo di fronte una riflessione estremamente pertinente sulla realtà attuale e che, per coincidenza, va a spiegare piuttosto bene un piccolo ma increscioso incidente occorsomi. Questo testo è stato pubblicato originariamente da Baudrillard nel 1979 (l'edizione italiana a cui faccio riferimento è quella SE del 1997 con traduzione di Pina Lalli) ed in esso mi sembra si possa dire che egli riprenda e traduca filosoficamente lo slogan sessantottino dell'immaginazione al potere. In Baudrillard l'immaginazione diventa la seduzione come una possibilità da contrapporre alla realtà del sesso (utilizzato come strumento di produzione e di riproduzione del valore e del potere) ed all'iperrealtà della pornografia e ...