Ieri, 19 aprile, a Bologna, nella Sala dell’VIII Centenario dell’Università di Bologna si è tenuto il “processo” Quaestio de libris: libro di carta o e-book? ( http://www.aib.it/struttura/sezioni/2013/33482-quaestio-de-libris/ ). A favore del libro elettronico (o digitale) – per evitare di usare termini stranieri quando esiste il loro equivalente in lingua italiana – ha parlato Valentina Kalk, responsabile delle UN Publications, mentre a favore dei libri di carta si è espresso lo scrittore/bibliofilo/docente universitario Andrea Kerbaker. Tutti rigorosamente togati come il giudice che ha emesso la sentenza, Antonio Carioti, giornalista del Corriere della Sera. Le motivazioni portate dall’una e dall’altro sono le solite che si rincorrono nei vari ambienti in cui si parla dell’argomento: la portabilità, la socialità, la bellezza, il profumo, la puzza, ecc. impreziosite però dalla verve dei due sostenitori. Il giudice alla fine, pur ammettendo di parteggiare per il libro di carta...